ORRORE: parola dell’Anno 2024. Auguriamoci la pace olimpica in un anno di guerre

Siamo in guerra e ci auguriamo un buon anno 2024, ma quello che può generare una parola di pace in questo ORRORE è che siamo in un anno in cui si celebrano le Olimpiadi.

Per alimentare questa visione riproponiamo il film documentario “Bike4truce. La bicicletta come strumento di pace” di Peter Ranalli e trasmesso nel 2016 nei canali di Bike Channel.

Il racconto è diviso in sei giornate di viaggi, di paesaggi, di luoghi visitati e di incontri con persone simpatiche e viene voglia di non fermarsi mai.

2013 TRAILER Filmdoc B4T. La bicicletta come strumento di pace.

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https://youtu.be/KHrQkeyWFCY

Bike 4 Truce promo Bikechannel

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https://youtu.be/bF5CMA1hQ9s

STARTING!_SD.mp4

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https://youtu.be/0c7AlPSTuFI

 

 

 

 

  1. GO TO NORTH_SD.mp4

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https://youtu.be/n9F-obCNZ_w

  1. THE LONGEST DAY.mp4

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https://youtu.be/83d0IuHq2LM

05 THROUGH NCR1

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https://youtu.be/akFP6ENBdCk

 

06.LONDON.mp4

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https://youtu.be/dEwLn4UHYHI

Karl Marx diceva: “La storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa”. Dodici anni fa ci illudevamo ancora che la gente fosse terrorizzata dall’idea della morte, della guerra, delle immani sofferenze della popolazione civile e ci sentivamo ragionevoli parlando di PACE chiedendo l’interevento dell’ONU per proclamarne un scampolo quadriennale. Ma ci siamo rivolti a un organismo svuotato di reale capacità di bilanciare le istanze dei suoi membri più bellicosi. Questa era la coscienza della “tragedia” e l’ottimismo della ragione.

L’amarezza di non aver capito in tempo utile, la consapevolezza di essere coinvolti senza sapere cosa fare, la riduzione dei margini d’azione condizionati dalle polarizzazioni politiche e dalla manipolazione delle notizie, la scusa di avere troppi pensieri e, soprattutto, l’ossessione di non avere tempo da dedicare a cose così serie sono tutte elementi della “farsa” messa in scena da attori consumati che hanno bisogno di conflitti per continuare a comandare e di tutti quelli che si accontentano di coltivare il proprio orticello.

Oggi la gente abbassa lo sguardo, è destabilizzata dall’ineluttabilità dell’incongruo, è portata a minimizzare dando la colpa a questo o a quello e  perdendo di vista la facile equazione: riarmo significa guerra, distruzione, ORRORE.

È così che la maggioranza delle persone si affida al sentito dire e magari si appassiona dietro al proclamatore di turno di una qualche affermazione che banalizza la complessità.

Sfuggono così per superficialità, indifferenza e presunzione un sacco di buone azioni, di buoni esempi.

Si perde la dimensione del reale nel confrontarsi con il mondo al contrario narrato da generali-tutti-d’un-pezzo prestati a  stucchevoli talk show  e che fanno venire il latte alle ginocchia per la banalità reazionaria delle argomentazioni. Tutto fa brodo nell’armamentario populista e per questo non si deve perdere la chiarezza sui fatti importanti: terrorismo, guerra, povertà, sofferenza (umana e ambientale) provocata deliberatamente, vendetta e infamia non sono argomenti salottieri , ma sono l’anima della politica.

Essi devono tornare a suscitare un incontrollabile, salutare ORRORE e, questo, con la consapevolezza che si tratta di un sentimento destabilizzante che va curato alla radice.

L’educazione a comprendere la storia, l’etica, la mitigazione dei conflitti di genere, sociali, economici e quella che abitua a esprimere il diritto di voto sono necessari ma non sufficienti. In aggiunta si tratta di votare chi fa funzionare la parte di cervello che distingue, ma condivide; che studia e che non crede alle apparenze; che seleziona, ma coopera; che genera ricchezza e la distribuisce.

Papa Francesco, suo malgrado (dopo che il Dalai Lama è stato “bannato” anche nel mondo Occidentale, con lo “zampino” dei dittatori Cinesi) è rimasto l’unico al mondo che si permette di ripetere all’infinito PACE! PACE! PACE! e che associa i produttori delle armi al “demonio” incarnato.

In contrapposizione al suo invito alla mediazione diplomatica dei conflitti c’è un lungo e penoso elenco di leader politici che manipolano la realtà  al fine di giustificare e perpetuare pubblicamente il potere finanziario avido e privatissimo che rappresentano.

Nel frattempo, la recessione delle democrazie è certa, per lo meno come quella delle galassie dovuta all’espansione dell’Universo.

Per noi è facile dirlo: È ora di “pedalare” creare la sensibilità, le basi culturali e sociali della PACE. È falso che le guerre sono ineluttabili e per dimostralo ognuno ha la possibilità di uscire dalla propria tana, di respirare e far sentire la propria voce. Se non ora, quando?