Le masse cadranno più facilmente vittime di una grossa menzogna che di una piccola, ovvero: la degenerazione del “populismo” provoca il cancro totalitario.

Dando in qualche modo per scontato che si riesca a condividere il concetto di degenerazione senza darne una spiegazione, cominciamo a chiarire alcuni aspetti rilevanti del cosiddetto “populismo”.

Il titolo di Matteo Coluzzi su Fanpage cita che [il 4 Novembre, a Milano] Matteo Salvini lancia la manifestazione della Lega a Milano contro il “fanatismo islamista” e tira in mezzo i migranti: “La guerra ce l’abbiamo in casa grazie a quei fenomeni della sinistra che dicevano che non esistono confini”. (1)

La frase dimostra come la giusta attenzione e contrasto al “fanatismo islamista” faccia da cardine per un messaggio di “mezza Verità” che trasuda odio, intolleranza e mira a individuare un “nemico” politico o evocare un’inestricabile entità che porta a pensare che il fanatismo abbia un solo colore.

Salvini non è nuovo a questa retorica, considerato che nel 2016 ha lanciato il sito denominato “Il Populista” annunciato dal claim “Libera la bestia che c’è in te”.

Alcune frasi pubblicate dal sito (attualmente oscurato, ma che ha contribuito a spostare ampie fasce di elettorato a votare per la Lega) sono degne di nota: ”La lotta all’immigrazione” (che nel sito aveva un’intera sezione nominata “L’Invasione”), correva su più livelli: da notizie in cui gli immigrati accolti stupravano bambine ad altre secondo cui l’Università di Napoli, offrendo corsi di laurea gratuiti rivolti agli stranieri discriminava gli italiani, ad altre ancora in cui si raccontava di come alcuni detenuti del carcere di Piacenza avrebbero “spaccato tutto e inneggiato all’Isis” e il commento del direttore era: “Ci stiamo portando in casa bombe umane e tutti tacciono” (2).

Nell’accezione che vado a spiegare di seguito, per me il Populismo è una forma di comunicazione paradossale mirata a indottrinare la persona ricevente fino, possibilmente, a operare un “lavaggio del cervello” che modifica la sua percezione del mondo. La comunicazione populista viene articolata utilizzando il linguaggio adeguato per mentire, per manipolare, per dire senza spiegare, per indurre emotivamente a interiorizzare simboli e sentimenti che portano a dare significati fuorvianti a fatti concreti di cui vengono evidenziati gli aspetti più conflittuali e fonte di polarizzazione delle convinzioni.

Il Populismo in genere (e le sue degenerazioni in particolare) è caratterizzato da processi ricorsivi e autoreferenziali mirati al perseguimento di un fine che porta il Leader Populista (una sorta di precondizione del Populismo Politico è la figura dell’uomo forte al comando) a giustificare i propri mezzi, svincolandosi proprio dai codici morali che spesso utilizza per suscitare attenzione e consenso. L’affermazione di una peculiare “Morale” da parte dei Populisti  si esprime tra l’altro, mediante una commistione di tradizioni del passato che spesso disattendono o negano la “Storia”, di semplificazione del linguaggio a favore della “volgarizzazione” del pensiero, di mistificazione ideologica dell’assegnazione di valore ai comportamenti umani, di “soluzioni finali” capaci di rimettere in sesto l’organizzazione sociale dopo gli errori e le colpe  compiute (da nemico) in passato. Tipicamente, inoltre, le cosiddette fake news sono fondate su un’alterazione prospettica che avvalora una “mezza verità” (per esempio, nessuno può negare che in una certa percentuale di soggetti vaccinati si sviluppano reazioni immunitarie di varia gravità, ma le motivazioni dei no vax attingono all’immaginazione, alle supposizioni, ai complotti e non ai fatti comprovabili).

Tutto questo delinea un assurdo che la contemporaneità è propensa a criticare in termini logici, pragmatici e anche geopolitici. Ciò, in particolare, prendendo atto che, i comportamenti individuali e sociali non si possono mai ispirare a una singola “Verità” che vale egualmente per tutti e – considerando che viviamo all’interno di un sistema – tutti i problemi che interessano le Nazioni in cui è diviso il mondo dipendono solo in parte dalle popolazioni coinvolte, essendo le politiche nazionali obbligatoriamente conformi a un governo economico-finanziario sovrannazionale, globalizzato e, peraltro, “guerrafondaio”.

Comunque, gli effetti della menzogna utilizzata come elemento cardine delle relazioni interpersonali si distinguono tra quelli che ciascuno di noi esercita nella propria cerchia, più o meno ristretta di contatti e quelli che dipendono da la menzogna che viene “istituzionalizzata”  da quelle congreghe massmediatiche, e/o da quei partiti politici che la utilizzano per abbassare le remore morali e l’effettività del pensiero critico.

Per questo, in sintesi, la degenerazione del Populismo Politico che lo trasforma in cancro totalitario è la pretesa del leader di possedere la “Verità” e di voler illuminare con questa il “Popolo” (3).

Quest’ultimo e gli individui che si facciano portatori attivi di tale “Verità” , declinata in pochi, semplici slogan aggiornati sulla base degli umori della gente, avranno in premio il potere e, allo stesso tempo, saranno svincolati da remore morali nei confronti dei dissidenti, trasformati concettualmente e interiormente in “nemici”, in abominevoli “eretici”.

Abbiamo talmente tanti riscontri storici ed evidenze attuali di questa deformazione cognitiva che evito di farne un elenco citando Hitler il quale ha affermato nel Mein Kampf: le masse cadranno più facilmente vittime di una grossa menzogna che di una piccola (4).

L’esempio utile lo propone ancora una volta il mio (e, riflessivamente, il suo stesso) populista preferito: Matteo Salvini che  spesso evoca in me l’idea di un “Idiota”, nel senso etimologico della parola latina che significava “incompetente, inesperto, incolto” e proveniva a sua volta dal greco idiótes. Questo termine voleva dire “uomo privato”, in contrapposizione all’uomo pubblico, il quale ultimo rivestiva cariche politiche e dunque era colto, capace, esperto (5).

Eppure Salvini non ha un riscontro pubblico e politico da “uomo inesperto, non competente”’ , il suo potere si esercita su risorse statali ingentissime e la ragione di questa difformità di giudizio che personalmente trovo inquietante è che, secondo me, Salvini ha fatto della menzogna la sua carta vincente (forse, non troppo vincente a causa della sua “idiozia”) e che, coloro che lo assecondano non devono farlo per forza, ma vogliono credere alla sua costruzione menzognera della Verità.

Ai miei occhi (che ho recentemente fissato il mio modo di ragionare secondo il detto “se vuoi la pace, prepara la pace”). Il comportamento di Salvini e il suo approccio alla lotta politica, appaiono come quelli di un “fanatico idiota” .

In quanto imprevedibile, risulta essere un pericoloso ostacolo alla coesione sociale, alla tolleranza e alla stessa democrazia. Purtroppo, Salvini non è il solo populista: in Italia, nei teatri di guerra, nei campi profughi, nelle democrazie assediate dalle autarchie, nei Paesi già sottoposti a forme di totalitarismo. Questa nozione dovrebbe allarmare anche  quella maggioranza silenziosa che ha abbandonato la speranza e la spinta a lottare per un mondo più giusto.

 

 

(1) Matteo Coluzzi. La Lega lancia la manifestazione contro il “fanatismo islamico” per difendere “libertà e democrazia” . 20 Ottobre 2023.  https://www.fanpage.it/politica/la-lega-lancia-la-manifestazione-contro-il-fanatismo-islamico-per-difendere-liberta-e-una democrazia/

(2) Alessia Arcolaci. Il Populista: «Libera la bestia che c’è in te» . 10 maggio 2016 . https://www.vanityfair.it/news/politica/16/05/10/populista-nuovo-sito-matteo-salvini

(3) Antonio Scurati. Mussolini. Manuale di odio. La Repubblica. Inserto Robinson del 17 Sett. 2023. Pagg. 8-11

(4) Alberto Mattioli. Grandi inganni e bugie piccole piccole. La letteratura non ha bisogno di verità. La stampa . Inserto Specchio di Domenica 29 Ottore 2023 . Pag. 7 .

(5) https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/domande_e_risposte/lessico/lessico_031.html