Le paranoie e le tossicodipendenze che condizionano la Politica mondiale

Le paranoie e le tossicodipendenze che condizionano la Politica mondiale

Il ruolo che si è dato il dittatore Putin porta alla mente un personaggio egualmente sottovalutato e pluritossicodipendente che compare come uno dei più sconvolgenti personaggi della storia.  

Quello che fa più paura e che chiama a un’allarme assoluto  è il fatto che Putin si isola nelle paranoie: di chi perde il contatto con la realtà e  che realizza i suoi incubi  con l’azione violenta e con le armi;  di chi si proietta ossessivamente all’attacco di nemici da annientare fisicamente e non da affrontare con la ragione la diplomazia e la politica; di chi si circonda di accoliti assatanati di potere e servi della volontà del leader che non hanno il coraggio di contraddire.

Sono egualmente disgustosi i suoi fedeli oligarchi economici ammantati di privilegi di affiliazione tribale  e che tengono in pugno un popolo incapace di pensarsi libero. 

Questi e altri criminali contro l’umanità evocano in modo sinistro la deriva a cui vanno incontro storicamente le autarchie. Il loro destino è breve, ma i danni che provocano lasciano cicatrici secolari.

Putin, tra gli altri dittatori – e al pari di Hitler 80 anni fa – prefigura una soluzione finale, costi quel che costi.

La domanda è: come possono dimostrare la loro superiorità morale le democrazie senza incorrere nelle semplificazioni dell’affermazione dei diritti? Questi – in conseguenza dell’abuso che se n’è fatto per decenni –  sono diventati un paravento per preparare il terreno a un dominio dei mercati declinato in funzione del massimo profitto e allo sfruttamento delle persone  sottoposte al ricatto del lavoro e/o del potere di acquisto dei loro introiti. Nella prospettiva della Pace è ora di iniziare a parlare di capacità di Essere e di Fare utilizzando strumenti trasparenti, condivisi, cooperativi, democratici.

Se vogliamo la Pace, oggi dobbiamo ricorrere a misure straordinarie.

Se queste rappresentano la scelta inclusiva e democratica dei popoli, allora bisogna al più presto orientare gli scopi dell’economia al benessere comune e non all’ampliamento delle diseguaglianze. Senza giustizia sociale non ci può essere condivisione di intenti e ci saranno sempre più emuli, di Hitler prima e di Putin poi.

Esistono la vergogna, il ripensamento, la volontà di non ripetere gli errori del passato?

Chi non si oppone oggi a questa barbarie, forse non potrà più farlo domani.

Valerio

L’immagine di copertina riproduce quella di un libro del 2015 corredato di fonti accertate che dimostrano come la storia possa essere influenzata dalle tossicodipendenze ideologiche e chimiche  dei leader. Questi tiranni sono capaci di qualunque nefandezza pur di portate la loro pochezza umana al livello delle masse  ammaestrate dalla propaganda e dal nazionalismo.
Vedi cosa hanno fatto i nostri nonni nel XX secolo e scrolliamoci questa orrenda puzza di morte di dosso. Se conosci il tedesco, ascolta Adolf Hitler: il discorso del Fuhrer al congresso del partito nazionalsocialista (1933) parla della libertà del popolo tedesco a intitolarsi la supremazia assoluta, della sua decisione di liberarsi dei “fardelli” dei quali, passando per il genocidio, sostanzialmente volevano i denari. Se non  conosci il tedesco, inorridisci per la devozione conferita a Hitler dal sul popolo patriottico.
La stessa deformazione della realtà collettiva fu voluta e ottenuta da Benito Mussolini. Ascolta il suo discorso con il quale dichiara guerra a Francia e Inghilterra – Roma 10 Giugno 1940.