The Italian Government should issue savings instruments specifically aimed at financing the reduction of public debt

Il Governo emetta buoni del tesoro mirati espressamente a finanziare l’abbattimento del Debito Pubblico

A tutt’oggi nelle banche italiane restano sospesi e a disposizione circa 2.000 miliardi (duemilamiliardi) di euro detenuti in gran parte da una minoranza abbiente di italiani. Questo enorme patrimonio è di fatto improduttivo, se non per le banche e la finanza internazionale. Il suo congelamento penalizza anche chi lo detiene e possiede le risorse per stabilizzare i propri interessi , salvaguardando quelli della collettività. Infatti, se ben instradate, tali risorse potrebbero servire lo scopo di un indirizzo solidale verso l’intera Società , per il potenziamento del ruolo delel Stato di mediatore dei valori della Democrazia e, possibilmente, non solo dei Cittadini Italiani.

Tra breve il valore di acquisto del denaro verrà eroso, progressivamente creando sconforto e più aspri scompensi sociali sostenuti dagli speculatori finanziari, guerrafondai e politici che si avvantaggiano di questa contingenza.

Questi interessi oggi mettono in gioco le libertà, i diritti acquisiti, la coesione sociale, il pluralismo dei valori, il multilateralismo e le prospettive di pace e sicurezza sociale di ciascuno di noi.

In questi tempi turbolenti, senza ancora essere usciti dalla pandemia, in una condizione nella quale la guerra di conquista dell’Ucraina e le sanzioni alla Russia possono provocare una volatilità finanziaria incontrollabile, la proposta è quella di aggiungere tempo e risorse alla preparazione a un’incertezza catastrofica.

Il Governo emetta strumenti di risparmio mirati espressamente a finanziare l’abbattimento del Debito Pubblico. Un’emissione coraggiosa, significativa e capace, nel breve termine, di contrastare la vera debolezza in cui è impantanata l’economia italiana da decenni.

La ripresa, la crescita che si continua ad affermare come unica strada per far uscire gli Italiani da questo cul di sacco non ha alcuna garanzia di successo nello scenario di squilibri che ci attanaglia.

Il governo dimostri tempestivamente la sua autorevolezza e definisca le garanzie, anche materiali, mirate a coprire il rischio dei risparmiatori. Se necessario, dia in pegno i suoi asset non strategici a scadenza determinata. Poi si impronti una campagna unitaria di comunicazione per la salvaguardia del senso profondo dello Stato di Diritto che comprende una certa garanzia di prefigurare un futuro di pace.

Il Governo agisca subito.

Lo faccia per limitare il ricatto finanziario che rende altamente vulnerabile l’Italia intera. Lo faccia chiedendo in modo trasparente ai detentori di una oltre 2.000 miliardi di risparmi di rendersi conto che, oggi, si deve chiedere un impegno straordinario soprattutto a coloro che  dispongono di risorse ingenti. Lo faccia prima di dover chiedere alle spose e madri “patriottiche” di consegnare le fedi d’oro  per sostenere i costi della guerra che bussa alle nostre porte. In questo caso il “popolo” risponderebbe generosamente, ma sarebbe comunque troppo tardi.

Valerio