Proiezione di Bike4Truce a Roma

Questa sera alle 20.30 presenteremo, nella sede dell’Associazione ciclistica Ruotalibera a Roma, il documentario Bike4truce – La bicicletta come strumento di tregua. Il film, diretto da per Peter Ranalli, ha come tema il rispetto della tregua olimpica attraverso la narrazione di esperienze dirette di mobilità  sostenibile e si inserisce nel più ampio progetto Bike4Truce che, ideato e realizzato dalla Fondazione Olos di Pescara, sarà  illustrato dal suo presidente Valerio Di Vincenzo.

L’incontro diventerà anche occasione per lanciare la petizione Stop guerre e violenza: rispettiamo la Tregua Olimpica Rio2016 attraverso cui la Fondazione Olos intende portare all’attenzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU la risoluzione sulla Tregua Olimpica adottata ad ottobre dall’Assemblea Generale dell’ONU, affinchè sia resa vincolante per gli Stati Membri. Le Olimpiadi di Rio potrebbero così diventare uno strumento di pace e un’opportunità per riflettere e aprire tavoli per una reale armonia tra i popoli. Motivazioni complete e testo della petizione sono disponibili sulla piattaforma Change.org, all’indirizzo: https://www.change.org/p/stop-guerre-e-violenza-rispettiamo-la-tregua-olimpica-rio2016-respect-the-olympic-truce.


IL PROGETTO

Bike4Truce è un’iniziativa immaginata e organizzata dalla Fondazione Olos con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’osservanza delle Risoluzioni dell’Assemblea Generale dell’ONU (UNGA). Queste sollecitano gli Stati membri ad attuare la Tregua Olimpica, nell’ambito di una più ampia politica di intervento sulle cause di conflitti nel mondo.

La scelta di pedalare per la tregua è una scelta simbolica: richiama la possibilità di un nuovo stile di vita, in cui ci si possa fermare, e trovare un tempo di pace. La bicicletta diventa così mezzo ideale e reale di un cambiamento sostenibile, ecologico e a passo d’uomo e rivela il suo potenziale come arma pacifica di azione di massa.

IL FILM

Il documentario racconta l’esperienza di dodici ciclisti italiani che hanno unito idealmente – in un percorso di 600 km – i luoghi simbolici della dichiarazione dei diritti umani di Polleur (1789) con quelli della riaffermazione della Tregua Olimpica. Partiti dal Belgio, hanno poi attraversato la Francia per arrivare a Londra e protestare contro il mancato rispetto della Tregua Olimpica durante i Giochi in corso in quei giorni nella capitale britannica, manifestando le proprie istanze a Stefano Pontecorvo, allora vice ambasciatore d’Italia a Londra.